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Crediti Comune E Tempi Per La Cessione Pro Soluto

Crediti comune: ecco come recuperare i crediti impagati dal Comune.

Crediti comune, ecco una fattispecie sempre più frequente nel “settore” degli insoluti. Spesso e volentieri i comuni italiani, chi di più, chi di meno, hanno grosse difficoltà a pagare i lavori commissionati ad aziende esterne. Le imprese committenti a loro volta, entrano in una sorta di tunnel senza uscita. Cosa accade di preciso? Semplice. Alla presentazione della fattura per completamento lavori non si riesca ad incassare per mancanza di liquidità nelle casse dei Comuni. A questo punto le imprese si trovano in grossissima difficoltà: non solo un mancato incasso, anche spese sostenute e non recuperate. A questo punto i tempi si dilatano tantissimo e spesso la mancanza di liquidità costituisce un problema insormontabile. La Pubblica Amministrazione, non sempre riesce a garantire i pagamenti, quindi, ad aziende private che eseguono i lavori. Cosa fare in questo caso?

Crediti Comune: come risolvere il problema della mancanza di liquidità? Il desiderio della imprese private che lavorano con la Pubblica Amministrazione è da sempre il medesimo: tempi di incasso meno lunghi per i pagamenti. Come  gestire i ritardi passati?  L’unica soluzione concreta è la cessione pro soluto dei crediti verso la pubblica amministrazione (cedere i crediti comune).

Crediti Comune: i “casi limite”.

I casi limite sono davvero moltissimi, soprattutto nel Mezzogiorno. Facciamo qualche esempio, anche non necessariamente recente, per offrire una percezione migliore del problema. Considerate che i Comuni pagano con grande ritardo anche quando pagano regolarmente. Il Comune di Napoli paga, mediamente, i propri fornitori con 320 giorni di ritardo. In pratica stiamo parlando di 1 anno di ritardo dal momento in cui viene presentato il titolo di pagamento. Ma non finisce qui. 

L’ASL Napoli 1 nel 2019 pagava con un ritardo accertato di 167 giorni. Ma gli esempi non si esauriscono solo alla città di Napoli. Pensate che in Calabria, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria nel 2018 già pagava i propri debiti con un ritardo di 163 giorni. Specifichiamo che quelli indicati sono dati medi, il che implica che in alcuni casi i pagamenti sono più veloci, in altri, invece, molto più lenti. Oggi, con l’introduzione della fatturazione elettronica i tempi sono leggermente calati. Questo non significa che l’insieme dei debiti siano calati, anzi, sono ancora consistenti tanto che alcuni Comuni minacciano fallimento proprio per l’impossibilità di far fronte ai propri debiti.

cedere crediti del comune di Napoli

Crediti comune: le manovre dei Governi

Ricordate quando i governi Monti, Letta e Renzi stanziarono circa 50 miliardi di euro per onorare il pagamento dei debiti commerciali che, alla fine del 2012, risultavano essere “certi, liquidi ed esigibili”?. Nonostante questo sforzo economico, lo stock dei mancati pagamenti ha comunque subito una contrazione molto contenuta.

La buona notizia arrivava nel 2017. Tutti si auspicavano grossi cambiamenti grazie all’introduzione, partita gradualmente dal luglio del 2017, dell’obbligo da parte di tutti gli enti pubblici di trasmettere le informazioni relative ai singoli pagamenti attraverso il sistema Siope+. Così non fu. Come per gli altri precedenti sforzi, anche questo non portò grossissime migliorie. Secondo il governo la mole degli arretrati non ha consentito un adeguamento ai tempi europei.

Nonostante la situazione sembra essere leggermente migliorata, la tensione finanziaria ereditata dal passato continua a pesare gravosamente. Oggi, tra i grandi Comuni, il record negativo spetta a Napoli, che nel terzo trimestre del 2017 ha ritardato nei pagamenti di 335 giorni oltre la data di scadenza. A seguire Catania prossima ai 135 e Torino con 107 giorni di ritardo

Cessione del credito pro soluto pubblica amministrazione

Il nostro servizio di Cessione del Credito Pro Soluto consente alla tua azienda di ottenere immediatamente la liquidità dei tuoi crediti certificati. In pratica i crediti comune non rappresentano più un problema insormontabile. Facendo ricorso alla cessione del credito le aziende possono ottenere immediatamente capitali che, altrimenti, avrebbero potuto riscuotere solo alla scadenza del credito.

Ciò implica numerosi vantaggi per le aziende dal punto di vista:

  • Commerciale: consente di smobilizzare crediti non ancora scaduti, liberando risorse finanziarie per lo sviluppo dell’attività e di nuovi progetti, contribuendo a favorire un aumento del volume d’affari dell’impresa;
  • Finanziario: aumenta la velocità di circolazione del capitale d’esercizio e accorcia il ciclo monetario, dal pagamento delle materie prime all’incasso dei prodotti finiti, riducendo il fabbisogno finanziario dell’azienda;
  • Gestionale: delega ad altri la gestione dei crediti commerciali diminuendo i costi aziendali legati al monitoraggio dei pagamenti, liberando tempo prezioso per l’impresa che può focalizzare l’attenzione sugli aspetti produttivi e commerciali.

La cessione del credito pro soluto per un’impresa è molto utile anche per eliminare dal bilancio aziendale crediti di cui risulta difficile la riscossione e che, comunque, concorrono a formare il reddito imponibile. Tramite questa operazione, quindi, le aziende possono beneficiare anche di un alleggerimento dell’imposizione fiscale.

Cessione del credito verso la pubblica amministrazione

Quali sono i vantaggi derivanti dalla cessione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione?

Il servizio di cessione dei crediti svolto da dai nostri professionisti, consente alle aziende cedenti di ottenere diversi vantaggi:

  • IVA: Immediato recupero dell’Iva.
  • FISCALI: Trasformazione dei crediti esistenti in bilancio ma non incassabili in perdite fiscalmente deducibili per l’esercizio in cui si effettua l’operazione;
  • ECONOMICI: Risparmio dei costi di gestione del “credito incagliato” o in sofferenza;
  • GIURIDICI: Possibilità di redigere un bilancio trasparente secondo quanto previsto dalla legge (Cod.Civile Art.2423- 2426; direttive CEE n86- 117, recepite con D.Lgs. n. 127/91);