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PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e perchè è importante
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e perchè è importante? Il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ammonta complessivamente a 235,12 miliardi di euro. Partiamo dal fornire una definizione precisa. Il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è il documento che il governo italiano ha predisposto per illustrare alla commissione europea come il nostro paese intende investire i fondi che arriveranno nell’ambito del programma Next generation Eu.
Il documento, chiaramente approvato dalla commissione, descrive nella fattispecie, quali progetti l’Italia intende realizzare grazie ai fondi comunitari. Il documento delinea, infatti, attraverso un piano programmatico, come gestire le risorse economiche stanziate. Presenta infingi, cosa non meno importante, un calendario di riforme interconnesse. Riforme che servono per attuare il piano programmato. La modernizzazione del Paese resta un aspetto fondamentale attraverso cui crescere. Ecco, quindi, che temi come la digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale diventa cardini fondamentali del progetto.
Il Pnrr raggruppa i progetti di investimento in 16 componenti, a loro volta raggruppate in 6 missioni:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
- Rivoluzione verde e transizione ecologica;
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- Istruzione e ricerca;
- Coesione e inclusione;
- Salute.
PNRR: I progetti del ministero
Riportiamo in questo paragrafo quanto scritto integralmente sul sito del Ministero delle Imprese e del made in Italy.
“All’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Ministero dello sviluppo economico è titolare di 10 progetti di investimento e un progetto di riforma, relativo alla revisione del codice della proprietà industriale. Ogni progetto, secondo una precisa visione di politica industriale, è stato disegnato per contribuire sia alla realizzazione delle “Raccomandazioni specifiche” della Commissione europea, sia per rafforzare il potenziale di crescita del Paese. L’obiettivo è porre le basi per uno sviluppo duraturo e sostenibile dell’economia garantendo la rapidità di esecuzione dei progetti attraverso una semplificazione degli strumenti in modo da favorire un aumento della produttività. Le risorse assegnate al Mise per l’attuazione degli investimenti ammontano a 18,161 miliardi, a cui si aggiungono 6,88 miliardi previsti dal Fondo complementare.”
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, rappresenta quindi un’opportunità imperdibile di sviluppo, investimenti e riforme. Un progetto il cui scopo è quello di riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni. L’Italia è la prima beneficiaria in Europa dei due strumenti del piano NextGeneration UE: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa (REACT-EU).
Per capire la grandezza e la dimensione dell’opportunità, basti pensare che il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro. Preziose risorse economiche da impiegare, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto.
Digitalizzazione, innovazione e rivoluzione verde
I progetti nella missione “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” hanno l’obiettivo di favorire l’innovazione in chiave digitale, sostenendo l’infrastrutturazione del Paese e la trasformazione dei processi produttivi delle imprese. Il Ministero punta, inoltre, a sostenere gli investimenti strategici nell’ambito della Transizione 4.0 e favorire i progetti innovativi per le filiere del Made in Italy.
I progetti di investimento sono, inoltre, accompagnati dalla riforma sulla proprietà industriale che mira a definire una strategia pluriennale per promuovere la cultura dell’innovazione e gli strumenti di protezione e valorizzazione della proprietà industriale.
I progetti previsti nella missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” hanno l’obiettivo di favorire la transizione verde del Paese puntando su energia prodotta da fonti rinnovabili, aumentando la resilienza ai cambiamenti climatici, sostenendo gli investimenti in ricerca e innovazione e incentivando il trasporto pubblico sostenibile.
Per queste linee di intervento sono stanziati 1,25 miliardi, al fine di rafforzare gli investimenti sulle principali filiere della transizione ecologica anche favorendo i processi di riconversione industriale e la nuova imprenditorialità. 1 miliardo di euro di investimento per rinnovabili e batterie mira a sviluppare le filiere industriali nei settori fotovoltaico, eolico e delle batterie.
I progetti saranno realizzati attraverso lo strumento dei contratti di sviluppo. La crescita di startup innovative nel settore della transizione ecologica è supportata con un investimento di 250 milioni per la creazione di un Green Transition Fund (GTF), gestito da CDP Venture Capital, rivolto ai settori delle rinnovabili, dell’economia circolare, della mobilità, dell’efficienza energetica, dello smaltimento dei rifiuti, dello stoccaggio di energia e affini.