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Cessione Crediti Ministero

Cessione crediti ministero

Cessione crediti ministero: tutti i fornitori di beni e servizi della pubblica amministrazione hanno accesso ad una piattaforma software in maniera da certificare i crediti vantati nei confronti degli enti pubblici attraverso il sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze al seguente link. Come risultato di questo, i crediti certificati possono essere sempre ceduti a società che acquistano crediti. Di importo unitario o complessivo (se trattasi di più crediti vantati nei confronti dello stesso ente) di almeno Euro 50.000 (cinquantamila).

La piattaforma certificazione crediti è stata messa a disposizione dal MEF.  Tale piattaforma elettronica per la certificazione, in base al decreto 35/2013, consente alle imprese creditrici nei confronti della P.A. di presentare domanda per richiedere la certificazione dei debiti scaduti. Che cos’è la Piattaforma certificazione crediti commerciali? Perchè è importante ai fini della cessione crediti ministero? Il portale è stato creato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) per offrire un servizio online che si occupasse di certificare i crediti commerciali vantati dalle grandi, piccole e medie imprese verso la pubblica amministrazione.

Negli anni la PA ha accumulato una serie di debiti a scapito delle imprese italiane che hanno fornito beni o servizi sotto forma di lavori pubblici o prestazioni professionali. Si tratta di una misura voluta dal governo.  al fine di rendere più veloce e trasparente il rapporto con i creditori, alleggerendo le procedure che presentavano una burocrazia eccessiva.

Piattaforma Mef per la certificazione dei crediti commerciali aziendali

Come funziona la piattaforma certificazione crediti?

La prima cosa da fare è presentare istanza online. Utilizzando un modulo dove andranno specificati i dettagli delle fatture per cui si vanta il credito e per cui si richiede la certificazione. Successivamente la PA verifica la richiesta ed entro 30 giorni dalla ricezione della stessa, ne comunica l’esito.

Se entro questi 30 giorni non si riceve comunicazione il creditore ha facoltà di richiedere la nomina di un commissario ad acta. Questo per favorire la procedura e stabilire entro quando il pagamento potrà essere liquidato. In caso di rifiuto della certificazione la PA dovrà fornire informazioni dettagliate che specifichino i motivi del rifiuto stesso. Le comunicazioni di rifiuto o di accettazione avverranno tramite casella PEC.

Una guida pratica testuale alla piattaforma certificazioni dei crediti verso la Pubblica Amministrazione è disponibile all’indirizzo certificazioni crediti Mef.

Attraverso la piattaforma elettronica per la certificazione crediti le imprese possono attivare la procedura di presentazione delle istanze in modo da ottenere così lo smobilizzo dei crediti. Recentemente la piattaforma certificazione dei crediti ha anche messo a disposizione degli utenti una video guida. Utile per illustrare tutti i passaggi necessari al completamento della procedura.

Dal modulo di registrazione dell’impresa alla presentazione dell’istanza. Tutto il processo, fino alla notifica del rilascio della certificazione del credito anticipa il pagamento dello stesso da parte delle P.A.

Prescrizione crediti commerciali tempi e scadenze

Cessione crediti ministero e la piattaforma MEF

La piattaforma per la certificazione crediti mef – sistema PCC – nasce nel 2012. Uno strumento utile alle imprese (previa presentazione di istanza alle rispettive P.A. debitrici) al fine di ottenere la certificazione dei crediti commerciali vantati. La certificazione dei crediti può avvenire per le seguenti tipologie:

  • Crediti ceduti a intermediari finanziari abilitati o banche;
  • Compensati con somme dovute in base agli “istituti definitori della pretesa tributaria e deflativi del contenzioso tributario”;
  • Crediti compensati con somme dovute in seguito all’iscrizione a ruolo di cartelle esattoriali;
  • Utilizzati per ottenere il rilascio del DURC anche in caso di oneri non ancora versati

Dal 1° luglio 2014, il sistema di certificazione crediti mef ha assunto la funzione di piattaforma per il monitoraggio dei debiti commerciali della P.A.:

  • tutte le fatture elettroniche (trasmesse tramite SDI) vengono acquisite automaticamente dal sistema PCC. Le fatture emesse prima del 1° luglio 2014 e i documenti equivalenti a fattura, devono essere comunicate dalle P.A. o dai creditori;
  • le P.A. hanno l’obbligo di tracciare sulla piattaforma le operazioni di pagamento e di comunicare e contabilizzazione la scadenza di ciascuna fattura

Cessione credito pro soluto

La cessione del credito pro soluto rappresenta, a tutti gli effetti, uno strumento giuridico grazie al quale uno o più crediti vantai in particolar modo verso la Pubblica Amministrazione, vengono trasferiti da un soggetto ad un altro. Il credito può essere trasferito anche senza il consenso del debitore: l’unica condizione è che lo stesso non abbia carattere personale o che il processo non sia vietato espressamente dalla legge.

Con la cessione del credito (pro solvendo o pro soluto), il “proprietario” del credito lo cede ad un altro soggetto che diventa a tutti gli effetti il nuovo creditore. La domanda è: cosa cambia per il debitore? A livello tipologia di obbligazione diciamo subito che nulla viene modificato, sostanzialmente il debitore dovrà effettuare l’adempimento nei confronti del nuovo debitore: potrà sollevare le medesime opposizioni “originarie”.

Cessione crediti ministero pro soluto

La cessione pro soluto avviene senza alcun consenso da parte del debitore. Il cedente, infatti, garantisce la mera esistenza del credito e l’inesistenza di cause di nullità, annullabilità o altri vizi. In sostanza il cedente esclude che siano presenti causa che possano far venir meno il credito (in base all’art. 1260 del Codice Civile).

Confermata, quindi, l’esistenza del credito e la mancanza di possibili problemi di nullità, il cedente perde la titolarità del diritto ed ogni responsabilità legata ad essa. Il Factoring Pro Soluto rappresenta quindi la soluzione ideale per ottenere l’anticipazione dei crediti commerciali senza correre il rischio di non essere pagati.