Liquidità aziendale: ecco il principio basilare per garantire la sopravvivenza di un’azienda. Soprattutto, in un…
Crediti ai tempi di Coronavirus
In questi ultimi giorni il numero dei contagi relativi ai soggetti risultati positivi al Coronavirus è notevolmente in rialzo. Per contenere ulteriormente il contagio, il testo del DPCM 24 ottobre è stato sostituito da quello del 3 novembre, in vigore già dal 6 novembre.
Tale decreto prevede un regime differenziato tra le Regioni, a ognuna delle quali con ordinanza del Ministero della Salute è stata assegnata, in base ai 21 parametri elencati nel provvedimento per contenere e gestire il pericolo del contagio, una delle tre fasce differenziate.
In “zona rossa” abbiamo la Lombardia, il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Calabria. Le norme restrittive saranno, in ogni caso, valide dal 6 novembre al 3 dicembre.
Si presenta quindi un doppio scenario normativo
Nel provvedimento sono contemplate due categorie di norme:
- quelle valide per tutto il territorio nazionale,
- altre norme valide limitatamente all’ambito regionale.
In base al DPCM, i provvedimenti verranno valutati ogni settimana, e avranno durata minima di 15 giorni (comunque non oltre il 3 dicembre):
Tutte queste restrizioni dovute alle normative di controllo per tutelare l’epidemia da virus Covid-19, si ripercuotono inevitabilmente sull’economia del paese, e di tutto il mondo.
La crisi economica che coinvolge l’intero globo è, infatti, la diretta conseguenza delle misure restrittive di contenimento resesi necessariamente obbligatorie per affrontare l’emergenza sanitaria. E il suo andamento è direttamente collegato alla nostra capacità di contrastare il nuovo coronavirus così da poter tornare alla normalità.
Recupero crediti al tempo del coronavirus
Diventa così sempre più sentita l’esigenza per le aziende di voler recuperare i propri crediti, sia da privati che dalle pubbliche amministrazioni. Questa procedure di recupero crediti, sono da sempre molto delicate, e in questo momento storico lo diventano ancora di più.
Per evitare di impiegare troppo tempo e troppe energie, è opportuno, per il creditore, ricorrere al supporto e alla collaborazione di agenzie o enti specializzati.
Le agenzie di recupero crediti sono società private specializzate che si occupano in modo diretto della riscossione, gestione e dell’incasso di crediti commerciali insoluti, sollecitando il debitore tramite azioni di convincimento.
Come funzionano le agenzie di recupero crediti
Le società di recupero crediti intervengono tramite un procedimento stragiudiziale, ovvero senza avviare pratiche giudiziarie presso il tribunale preposto. Questo avviene dopo la segnalazione da parte di un’azienda che affida loro la pratica di recupero.
Cos’è il recupero crediti stragiudiziale
Il recupero crediti stragiudiziale è l’insieme delle attività utilizzate a convincere il debitore a regolarizzare il pagamento del suo debito, che si tratti di una sola o più fatture. I professionisti incaricati instaurano con la parte debitrice una trattativa la quale non passa per causa giudiziali.
Diversamente dal recupero giudiziale, questa pratica non viene svolta da avvocati ma si può affidare a società specializzata. Questo permette di ridurre tempi e costi del recupero, riuscendo, nella maggior parte dei casi, ad ottenere l’incasso del dovuto.
Cosa fanno le società di recupero crediti stragiudiziale
La riscossione del credito da parte delle società di recupero stragiudiziale viene svolta tramite procedure standard. In primis viene eseguita l’analisi del credito, il quale dev’essere certo, liquido ed esigibile.
Se il credito commerciale rispetta tali caratteristiche, allora è possibile avviare le pratiche per il recupero. Il primo passo è quello dell’invio di una lettera per il sollecito di pagamento tramite posta raccomandata o certificata. Con tale pratica viene avviata la messa in mora del debitore e si interrompe la prescrizione del credito.
Il sollecito di pagamento ha una durata di 8 giorni, termine entro il quale ci si aspetta il pagamento da parte del debitore. Se il sollecito dovesse avere esito negativo, si procederà con l’attività di recupero crediti telefonico.
In questa fase, gli agenti di recupero crediti contatteranno il debitore presso i recapiti telefonici reperiti. Il debitore potrà essere quindi contattato sia presso la sede aziendale che presso il proprio domicilio.
Nel caso in cui, anche il recupero telefonico non sortisse l’effetto desiderato si potrebbe arrivare alla visita, presso il domicilio del debitore, da parte di un agente di recupero, così da sollecitare direttamente il pagamento. Solitamente, il debitore viene così convinto al pagamento della somma dovuta. Se ciò non avviene è possibile passare alla fase del recupero giudiziale, portando la pratica in tribunale.
Cessione del credito pro soluto
La cessione credito pro soluto è, a tutti gli effetti, un contratto di trasferimento tra il creditore originario, sostanzialmente colui che cede il credito e un terzo soggetto acquirente dei crediti del cessionario. Differentemente dalla cessione credito pro solvendo, dove l’imprenditore deve garantire il pagamento del credito, nella cessione di credito pro soluto non bisogna preoccuparsi di nulla.
Nella cessione crediti pro solvendo e pro soluto, non ci sono limitazioni particolari al trasferimento di un credito. Resta comunque sempre necessario che il cedente dei crediti sia effettivamente il titolare del diritto che intende, appunto, trasferire.
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