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Decreto ristori
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Ristori in data 27 ottobre 2020. Tale decreto introduce ulteriori urgenti misure per la tutela della Salute dei lavoratori. Non solo. Migliora il sostegno dei settori produttivi in merito alle materie di giustizia e sicurezza correlate all’epidemia da covid.
Come sottolineato dal Presidente Conte, durante la conferenza stampa con i ministri Patuanelli e Gualtieri, questo è un decreto dal valore complessivo di 5 miliardi di euro. Il decreto utilizzerà questa somma sotto forma di risorse immediate. Il fine è quello di dare beneficio e supporto alle categorie dei lavoratori e degli operatori economici che sono stati coinvolti in modo diretto o indiretto, dalle restrizioni di questo ultimo dpcm.
Si parla quindi di bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie ma anche di cinema, teatri, piscine e palestre giusto per citarne qualcuno.
Semplicità, rapidità ed efficacia
Il ministro Gualtieri ha ribadito che questo decreto è caratterizzato da semplicità rapidità ed efficacia.
È più che evidente quanto le misure restrittive diventate oramai necessarie per fronteggiare l’evoluzione del contagio, abbiano costretto molte categorie economiche e molti esercenti a mutare repentinamente i loro programmi per le prospettive future. Alla luce di tali eventi sono state scelte le modalità più rapide e semplici di ristoro ed è anche stato deciso di rafforzare, rispetto agli eventi passati, le misure di sostegno ai lavoratori.
Stefano Patuanelli, Ministro dello sviluppo economico, ha dichiarato che con il decreto Ristori sono stati stanziati 2,4 miliardi a fondo perduto, destinati ad affrontare, in questa delicatissima fase, le esigenze delle diverse categorie di lavoratori.
Questi stanziamenti sono frutto di un rapido, e produttivo confronto con le associazioni di categoria più coinvolte, che ha portato in pochissime ore ad avere la soluzione più efficace elaborando una misura rapida a sostegno di 160.000 attività produttive..
Il decreto-legge Ristoro interviene infatti con 6,2 mld. di euro in termini di saldo da finanziare e con uno stanziamento di 5,4 mld. di euro in termini di indebitamento netto, destinati al ristoro delle dei lavoratori e delle attività economiche interessate direttamente o indirettamente, dalle restrizioni emanate a tutela della salute dal Dpcm 24 ottobre 2020,.
In particolare, il decreto ristori prevede:
- contributi a fondo perduto con accredito diretto sul conto corrente, dal 100% al 200% di quanto già indennizzato nel mese di aprile con il Decreto Rilancio. Per altri settori specifici, come ad esempio sale da ballo e discoteche, si arriverà anche al 400%;
- credito d’imposta cedibile al 60% per gli affitti commerciali dei tre mesi di ottobre, novembre e dicembre;
- annullamento della rata IMU di dicembre per i gestori e i proprietari;
- sospensione del versamento dei contributi previdenziali in favore dei settori oggetto di restrizioni;
- altre 6 settimane di Cassa integrazione, da utilizzare tra il 16 /11/2020 e il 31/01/2021. Prevedono la messa a disposizione complessiva di 1,6 mld, da accompagnare al blocco dei licenziamenti;
- sostegni ai settori del turismo, ai lavoratori stagionali, dello sport e dell’agricoltura;
- 400 milioni di euro per sostenere le fiere internazionali e l’export.
Immuni, attivato call center supporto positivi
Al fine potenziare ulteriormente e supportare tutti i meccanismi del contact tracing, il ministero della Salute attiva un servizio di supporto telematico e telefonico, a livello nazionale, per le persone risultate positive al virus Sars-Cov-2.
Persone che hanno avuto contatti casuali o stretti con soggetti risultati positivi o per quelle che hanno ricevuto una notifica di allerta dall’applicazione ‘Immuni’. L’applicazione Immuni lanciata dal governo nel giugno 2020, al momento conta circa 9,4 milioni di download. Sottolineiamo come, tra queste persone, 1.673 sono risultate positive al tampone e hanno condiviso i dati con l’applicazione consentendo così l’aggiornamento alla notifica di esposizione.
Decreto Ristori: numeri in sintesi
Il decreto, nel momento in cui scriviamo, coinvolge 53 codici di categorie Ateco. Tuttavia, Mise e Mef potrebbero decidere di allargare la platea di destinatari a nuovi settori. Tutto diventa possibile a condizione che siano essi pregiudicati dalle misure restrittive dell’ultimo dpcm anti-Covid.
Di qui a fine anno restano a disposizione 50 milioni per gli aiuti a questi settori. Attualmente 324.232 imprese hanno avuto già il contributo in estate. Una spesa di 1,656 miliardi, mentre le nuove sono stimate in 142.425 per 802 milioni di spesa.
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