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Cessione Crediti 2022

Cessione crediti 2022: cosa cambia?

Cessione crediti 2022: cosa cambia? Ci sono modifiche rispetto alla normativa precedente? Superbonus 110%, Bonus ristrutturazione, Bonus facciate, Ecobonus e Sismabonus hanno una caratteristica in comune. Per tutti gli interventi edilizi coperti da queste agevolazioni fiscali è possibile esercitare l’opzione della cessione del credito. Vediamo che cosa significa esattamente, come funziona e quali importanti novità sono state introdotte quest’anno.

Cessione del credito: che cosa significa

In alternativa alla fruizione diretta (o allo sconto in fattura), privati e imprese possono optare per la cessione a terzi del credito di imposta corrispondente alla detrazione spettante. In altre parole il contribuente non sfrutta il beneficio fiscale come detrazione utilizzabile in dichiarazione dei redditi, bensì come credito di imposta in compensazione da cedere a terzi. Per accedere alla cessione del credito bisogna ottenere sia il visto di conformità da parte di un Caf o di un professionista abilitato sia l’asseverazione di un tecnico che confermi la congruità delle spese.

Scadenza cessione credito 2022

Quali detrazioni si possono cedere e fino a quando

Gli interventi per i quali si può esercitare l’opzione della cessione del credito fino al 31 dicembre 2024 sono:

  • Riqualificazione energetica (Ecobonus e Sismabonus)
  • Ristrutturazione edilizia (Bonus ristrutturazione)
  • Recupero o restauro delle facciate (Bonus facciate)
  • Installazione di impianti fotovoltaici
  • Installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici
  • Recupero del patrimonio edilizio (realizzazione di box o posti auto pertinenziali).

Fino al 2025:

  • Superbonus 110% per lavori trainanti e trainati
  • Cessione del credito di imposta: le novità del 2022

Facciamo subito una premessa: le novità introdotte quest’anno ai fini di contrastare le frodi non riguardano direttamente il consumatore. Questi infatti ha, come prima, la possibilità di cedere il credito ai fornitori che realizzano l’intervento, a terzi (parenti, società, enti o professionisti) o a istituti di credito e intermediari finanziari.

Ciò che cambia sono i passaggi successivi: il credito può essere ceduto altre 2 volte, ma solo a banche, intermediari finanziari o imprese di assicurazione. In altre parole, il decreto legge “Misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili” ha stabilito che in tutto il credito si può cedere 3 volte.  La prima è “libera”, mentre la seconda e la terza possono riguardare esclusivamente le banche, gli intermediatori finanziari e le imprese di assicurazione.

La misura si è resa necessaria perché l’Agenzia delle Entrate aveva riscontrato numerose irregolarità connesse alla creazione di crediti d’imposta inesistenti. In un’audizione al Senato di febbraio 2022, il direttore Ernesto Maria Ruffini ha dichiarato che l’attività antifrode ha intercettato crediti d’imposta inesistenti per un ammontare di ben 4,4 miliardi di euro.

Salvagente per la cessione del credito

Cessione crediti 2022: Stop alle cessioni parziali del credito

Un’altra delle novità introdotte nel 2022 riguarda le cessioni parziali del credito, che dal 1° maggio non saranno più possibili. A partire da quella data, una volta informata della scelta di utilizzare l’opzione della cessione del credito da parte del contribuente, l’Agenzia delle Entrate assegna un codice identificativo univoco alla somma ceduta, che diventa di conseguenza “indivisibile”, ovvero non sono più ammesse le cessioni parziali.

Scadenza comunicazione cessione del credito il 29 aprile 2022: possibili ulteriori novità

Scadenza comunicazione cessione del credito il 29 aprile 2022: mancano pochi giorni al termine di invio.

La legge di conversione del decreto Sostegni ter ha disposto la proroga del termine di invio dal 7 al 29 aprile 2022 in merito alle spese sostenute nel 2021 e alle rate residue del 2020 per il superbonus e i bonus casa ordinari.

Un rinvio che ha portato alla proroga anche della data a partire dalla quale sarà disponibile il modello 730 precompilato, che passa dal 30 aprile al 23 maggio.

Le novità però non sono finite. Con la conversione in legge del Decreto legge n. 17/2022 è in arrivo un nuovo rinvio per soggetti IRES e partite IVA.  Inoltre si lavora a nuovi interventi per superare il blocco della cessione del credito dovuto all’esaurimento del plafond delle banche.

La proroga della scadenza ultima per esercitare l’opzione relativa alla cessione del credito e allo sconto in fattura concede più tempo. Concede un periodo più lungo ai contribuenti per reperire soggetti intenzionati ad acquistare le somme maturate. Una ricerca che dopo la stretta anti-frode si fa più difficile, come dimostra lo stop di Poste Italiane all’acquisto di crediti, seguito da quello di molte banche.

Scadenza rinviata e salvagente

La scadenza rinviata dal 7 al 29 aprile 2022 è quindi un salvagente per i contribuenti che si sono visti rigettare la pratica di cessione. Un salvagente pensato per consentire di gestire con minore “affanno” la ricerca di operatori intenzionati ad acquisire le somme. Un rinvio che però non basta, considerando che molte banche hanno ormai “chiuso i rubinetti” dell’acquisto dei crediti, a causa dell’esaurimento del plafond a propria disposizione.

Con la legge di conversione del decreto Bollette n. 17/2022 arriverà quindi non solo la proroga parziale della scadenza per l’invio della comunicazione, ma anche la quarta cessione del credito per le banche.